E’ arrivato già il momento del Chitwan National Park. Mi sveglio presto perché devo attraversare la Narayanghat Mugling Highway, una strada con dei lavori in corso che chiude alle 10 e riapre alle 16 . È importante arrivare al varco di chiusura prima delle 10 in modo da passare e non perdere la giornata. Sono riuscito a riposarmi abbastanza bene nonostante mi sia svegliato più volte a causa del fuso orario. Dopo una abbondante colazione, carichiamo i bagagli sulla Jeep e si parte.
Chitwan National Park, trasferimento da Kathmandu
Sono le 6.05 e siamo già nel traffico, nello smog e nella polvere di Kathmandu. Dopo poco abbandoniamo la periferia della città e prendiamo una piccola strada che porta alla Prithvi Highway H04. Incontriamo molte fornaci per la produzione di mattoni.
Non so se è sempre stato così, ma soprattutto ora, dopo il terremoto del 2015, il mattone è sicuramente un genere di prima necessità. Probabilmente questa valle adiacente a Kathmandu contribuisce all’aumento di CO2 in tutta la zona. Purtroppo passando vicino a queste fornaci vedo lavorare molte donne e bambini. Mi hanno spiegato che alcune famiglie si fanno i mattoni da soli e poi li portano a cuocere nella fornace, per questo ci lavorano tutti.
La mappa del trasferimento a Chitwan National Park
La strada è ancora lunga, sono le 9.40 ed oltrepassiamo il cancello della Narayanghat Mugling Highway appena in tempo, venti minuti prima della chiusura. Abbiamo da percorrere circa 40km di strada infernale. Il traffico è pazzesco, questa strada viene attraversata con ogni tipo di mezzo. Jeep, moto, autobus vecchi e nuovi, trattori, scooter e biciclette.
Si procede a passo d’uomo tra la polvere e lo smog. I più avventurosi che attraversano questa strada in moto, dopo pochi Km sono in condizioni pietose. È impossibile stare all’aria aperta senza una mascherina a protezione delle vie aeree. Sono le 12.30 e finalmente dopo più di 6 ore di Jeep per fare 170Km sono arrivato a Chitwan National Park.
Ho prenotato due notti al Green Park Chitwan, un lussuoso resort con piscina. Sono passato dall’inferno del trasferimento in Jeep, al paradiso di questo resort e dell’ambiente che lo circonda. Nel soggiorno sono comprese quattro attività : Visita di un Villaggio Rurale all’interno del Parco, Escursione in Canoa, Safari a dorso d’Elefante e Bird Watching al mattino presto.
Chitwan National Park – La visita del Villaggio Rurale
Sono le 16, il termometro segna 37°C, fa veramente caldo. Fortunatamente ho avuto un paio d’ore per rilassarmi dal viaggio, le ho passate in piscina. Nel mio programma c’è la visita ad una comunità locale situata lungo la sponda sud del Rapti River. Vengo accompagnato da una guida locale con un carretto trainato da due mucche.
In questo villaggio il tempo sembra essersi fermato. Tutto quello di cui hanno bisogno per vivere lo producono loro a mano. Le principali attività sono la coltivazione del riso, del mais e la pastorizia. Non serve altro. C’è chi lavora nei campi e nelle risaie, mentre altri fanno il bucato al fiume.
Il tramonto sta arrivando e i bambini giocano con me. Mi seguono e ridono. Sono sicuramente la loro novità del momento. Scatto qualche foto e poi li invito a vederle dal display della macchina fotografica. I loro occhi si illuminano.
E’ arrivato il momento di rientrare al nostro Lodge, è solo il secondo giorno di viaggio ma sono talmente immerso in questo mondo diverso e lontano dal mio, che sembra già passato molto tempo da quando ho lasciato casa. La stanchezza e il cambio di orario non ancora metabolizzato mi riportano però alla realtà.
Canoa sul Rapti River e Safari a dorso d’elefante.
Dopo il viaggio in aereo e il sonno intermittente della prima notte a Kathmandu, finalmente a Chitwan National Park inizio a dormire bene. Dopo colazione la mia guida mi aspetta alla Jeep e mi porta ad un approdo improvvisato sul Rapti River. Qui ci sono alcune canoe tradizionali scavate nel tronco degli alberi.
Canoa Sul Rapti River
Bisogna salire molto lentamente sulla canoa perché potrebbe ribaltarsi. Quando siamo tutti posizionati il bordo esterno della canoa esce solo di pochi centimetri dall’acqua, sarà meglio non fare movimenti bruschi. Dopo pochi minuti siamo già in movimento.
Non passa molto tempo da quando siamo partiti per avvistare i primi coccodrilli. Ce ne sono molti ed alcuni sono anche ben nascosti. Sono impegnato a fotografare e filmare con la mia GoPro, almeno in un paio di occasioni ho dovuto ritrarre il mio braccio all’interno della canoa perché il coccodrillo era troppo vicino.
La canoa spesso tocca il letto del fiume, non c’è molto fondale. Dopo circa un’ora raggiungiamo il punto di arrivo della nostra escursione.
Elephant Breeding Center
Lasciata la canoa ci aspetta una breve camminata nella Jungla per andare a visitare l’Elephant Breeeding Center di Chitwan.
In pratica è una nursery degli Elefanti, dove vengono accuditi ed addestrati. Ero curioso di vedere questo luogo per conoscere le condizioni in cui vivono i grandi animali. Niente a che fare con circo e zoo, qui gli animali sono amati dai dipendenti del centro e dai turisti che vengono a visitarli. Nel centro direzionale sono molto sensibili alla salute degli elefanti e di tutta la fauna presente nel Chitwan National Park.
Prima di rientrare al Lodge per il pranzo, chiedo alla giuda di portarmi nel punto in cui gli elefanti fanno il bagno. E’ una attività citata e osannata in varie guide che ho letto prima di partire. In realtà sono rimasto deluso perché è una cosa organizzata solo per i turisti. L’elefante è costretto continuamente ad aspergere l’acqua con la propria proboscide al turista di turno. Non mi piace. Non ha niente a che fare con il bagno spontaneo degli elefanti per avere refrigerio dalla calura.
Safari a dorso d’Elefante
Dopo un pò di relax in piscina, nella seconda metà del pomeriggio abbiamo il safari a dorso d’elefante. Spero proprio di vedere il Rinoceronte. Sarebbe fantastico avvistare anche la tigre ma è una cosa talmente rara che non ci credo veramente. Fa molto caldo e l’umidità è elevata. Il termometro sfiora i 40°C. La partenza del safari è vicina al nostro lodge.
L’atmosfera ricorda l’epoca Coloniale, al tempo della Compagnia delle Indie Orientali. Mi trovo davanti ad una grande radura ai margini della Jungla. Ci sono alcune torrette che non hanno la funzione di avvistamento. Servono esclusivamente per salire sull’elefante. Vedo arrivare in lontananza una decina di pachidermi.
Sull’elefante è installata precariamente una piccola piattaforma quadrata sulla quale possono stare al massimo quattro persone, una per angolo. Il Safari ha finalmente inizio. Ci si muove molto ovviamente, non è proprio semplice fare le foto.
Siamo alla ricerca del Rinoceronte Asiatico. Stiamo perlustrando la Jungla in tutte le direzioni. Vedo la nostra guida un pò preoccupata e inizio a pensare che non lo vedremo. All’improvviso però andiamo verso una radura e di fronte a noi eccoli i rinoceronti, due bellissimi esemplari! Parliamo sottovoce mentre ci avviciniamo, io inizio a pensare come farò a fotografare se l’elefante non si ferma. Troppi scuotimenti, non riesco nemmeno ad avvicinare l’occhio al mirino della macchina fotografica. Fortunatamente l’elefante si ferma.
La particolarità del rinoceronte Asiatico è quella di avere un corno solo. E’ stata una esperienza emozionante trovarmi così vicino ad un animale come questo. Decidiamo di non disturbare troppo i nostri nuovi amici e torniamo indietro. Dopo aver guadato il fiume vedo in lontananza le torrette, il safari è finito.
E’ stata una giornata intensa che mi ha regalato molte emozioni. L’indomani prima di colazione mi aspetta una breve passeggiata per fare Bird Watching e poi nuovamente sulla Jeep per attraversare la strada infernale. Questa volta in direzione di Pokhara.
Chitwan National Park – Il Video
2 commenti
cioe’ fammi capire…non ti piace (giustamente) il fatto che gli elefanti facciano il bagno a “comando” e poi ci fai il tour in groppa ?
Comnplimentoni
Ciao Sergio, chi mi conosce sa che sono molto attento a questi aspetti.
Capisco la tua reazione a primo impatto, ma le cose non stanno così.
Gli elefanti che prestano i loro servizi all’interno del parco di Chitwan fanno parte di un progetto ben preciso di mantenimento della specie in cattività, anche perché ormai di elefanti selvatici asiatici non c’è più traccia da molti decenni.
Visitare il parco a dorso di elefante vuol dire contribuire economicamente in modo diretto e concreto a questo progetto, vuol dire comportarsi in modo ecosostenibile nei confronti del parco (alternativa jeep o quad). Se guardi bene il mio servizio, anche il video, vedrai che sono andato anche in canoa, altro mezzo a emissioni zero, a visitare proprio il centro di recupero degli elefanti.
Non mi è piaciuto per niente invece lo “spettacolino” del bagno forzato, eseguito da elefanti di privati, esterni al parco, perché fine a se stesso e a volte indotto con forza utilizzando un tondino di ferro appuntito dietro l’orecchio.
Spero che i miei articoli ti siano utili per organizzare il tuo viaggio e se avrai bisogno di informazioni torna pure a contattarmi.
A presto! 🙂