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Death Valley – Tappa 6 – Ovest USA

di Michele Suraci

29 Dicembre Ridgecrest – Death Valley – Las Vegas

Incredibilmente a Ridgecrest la colazione viene servita dalle 5AM in poi, quindi riusciamo a fare colazione presto e partire con destinazione Death Valley. Ci mettiamo in macchina veolcemente, e mi porto un bel tazzone di caffè lungo che sorseggio mentre guido in pieno stile Statunitense.

Alba - Death Valley

Alba – Death Valley

Entriamo nel parco all’alba percorrendo la statale 190 da Panamint Springs, i colori sono incredibili dal rosso fuoco, sfumando poi verso l’arancio, rosa, fino ad arrivare all’azzurro. Sulla strada non incontriamo nessuno. L’aria è sempre fresca ed uscendo dall’auto per scattare qualche foto ho quasi freddo. Sono zone dove l’escursione termica dal giorno alla notte è notevole.

 

Mappa Death Valley

Scarica la mappa per averla a risoluzione maggiore

Mesquite Flat Sand Dunes

Siamo sempre sulla statale 190, e ci dirigiamo verso il centro del Parco Nazionale Death Valley, nella zona di Stovepipe Wells, dove iniziamo ad intravedere le Mesquite Flat Sand Dunes. Queste dune di sabbia alte oltre 40m, si sono formate principalmente con l’erosione nei secoli dei monti Cottonwood e il nome “Mesquite” deriva dal nome della pianta che era presente nella vallata prima della formazione di queste dune. Alcune piante sono sempre presenti ai piedi delle dune, emergono da un piano di fango secco formatosi dai dilavamenti prima della comparsa delle dune stesse.

DSC_9067I giochi di luce e di colore creati dal sole, dalla rifrazione e dall’ombra sono veramente particolari. E’ un’esperienza scalarle queste dune, ma soprattutto scenderle. Corri, corri quanto puoi tanto non cascherai mai perché i piedi sono sempre ben piantati in terra ed affondati nella sabbia al punto giusto da permettere di muoverti ma non di cascare. Comunque poi se caschi non ti fai niente.

Queste dune sono celebri anche perché sono state uno dei set cinematografici del film Star Wars dove, nell’episodio IV, ‪‎R2D2‬ si separa da ‪‎C3PO‬ dopo essere precipitati con la capsula di salvataggio sul deserto di ‪Tatooine. Le scene del film ambientate in questo deserto sono state girate per la maggior parte nella Death Valley, nel sito delle Sand Dunes, ma anche nel Gold Canyon e nel Twenty Mule Team Canyon, oltre che nel deserto della Tunisia.

Mosaic Canyon

Mosaic Canyon

Mosaic Canyon

Sempre sulla statale 190, sul lato opposto della strada rispetto alla Mesquite Flat Sand Dunes, c’è una strada che passa all’interno dell’ultimo tratto del Mosaic Canyon. Percorsa fino in fondo, si può prendere il sentiero che prosegue all’interno del Canyon.

L’ambiente è molto caratteristico, le pareti di marmo sono arrotondate e molto ben levigate come se fossero state lavorate da sapienti mani. In realtà è frutto del lavoro dell’acqua e di secoli e secoli di dilavamenti. Le zone desertiche della California, soprattutto nella Valle della Morte, sono famose per gli allagamenti improvvisi, è anche per questo che ci sono i deserti. Piove tanto ma concentrato in pochissime ore durante l’anno e il terreno non è in grado di assorbire l’acqua che crea questi canyon.

Gold Canyon, Bad Water e Artists Drive Palette

L’asciata l’area di Stovepipe Wells, ci dirigiamo verso Fornace Creek dove prendiamo la Bad Water Road. Facciamo la prima sosta subito fermandoci al Gold Canyon.

Gold CanyonIl nome di questo canyon ovviamente gli è stato dato per il color giallo oro predominante della roccia. Il sentiero è ad anello e spera di poco i 3km, è una piacevole e facile escursione lo consiglio, specialmente nelle ore calde, le pareti possono riparare dalla rifrazione e dai forti raggi del sole.

Bad Water

Bad Water

Continuiamo ad andare verso sud e raggiungiamo Bad Water, la depressione più profonda del Nord America, e la seconda dell’Emisfero Ovest del mondo. Ci troviamo a circa 85m sotto il livello del mare. Qui è presente un enorme lago salato che si è formato dal prosciugamento di un enorme lago profondo 10m avvenuto dai 2000 ai 3000 anni fa. Fa impressione vedere sopra il parcheggio delle auto un cartello posizionato sulla parete della montagna ad 85m di altezza con scritto “Sea level”

Artists Drive Palette

Artists Drive Palette

Tornando verso nord, percorriamo una deviazione che è d’obbligo se si visita la Valle della Morte. Parlo della Artists Drive Palette. E’ una strada che percorre un canyon tra montagne dai colori più improbabili. Sfumature dal verde al grigio fino ad arrivare al magenta. Questo “scherzo” della natura è dovuto dall’alta concentrazione di minerali presenti nelle rocce. E’ un segnale tangibile del violento periodo vulcanico che ha avuto nell’epoca del Miocene la Death Valley.

Natural Bridge

Natural Bridge

Poco distante da questa strada, circa 6 km a nord, abbiamo percoro un sentiero a piedi che ci ha portato ad ammirare il Natural Bridge Canyon, un enorme e massiccio arco naturale, anche questo formatosi dalla violenza degli elementi, scavato completamente nella roccia dolomitica. Il colpo d’occhio è notevole, inoltre lungo il sentiero si può godere di alcuni dei migliori panorami su tutta la vallata.

 

Zabriskie Point

Siamo quasi alla fine di questa giornata ed abbiamo già imboccato all’altezza di Furnace Creek la statale 190, in direzione est che ci porterà dritti a Las Vegas, dove passeremo due notti. Non prima però di aver visitato Zabriskie Point.

Ho programmato di passare da Zabriskie Point nel pomeriggio di proposito, in modo da godere della luce migliore ed ho fatto bene. Incredibile la natura come sia riuscita nei secoli a modellare queste colline. L’erosione dovuta ai dilavamenti delle piogge è ividente. Anche questo luogo è diventato celebre, oltre che per la sua bellezza, anche per un famoso ed omonimo film, questa volta italiano di Michelangelo Antonioni, con le musiche dei Pink Floyd e di Jerry Garcia.

Zabriskie Point

Zabriskie Point

E’ stata una giornata che definirei “Epica” del nostro viaggio nei grandi parchi dell’Ovest Usa. Se penso quanta varietà di panorami abbiamo visto dall’inizio di questa esperienza non ci credo. Ed ancora abbiamo molte cose da vedere, come Bryce Canyon, Grand Canyon, Arches National Park, Monument Valley. E’ un viaggio che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.

Il sole è già sceso, ma a Las Vegas con i miliardi di lampadine lampeggianti non è mai notte. Arriviamo al nostro “sobrio” hotel Luxor a forma di piramide ed arredato completamente in stile Egiziano. Passeremo due notti qui. Domani avremo modo di rilassarci facendo un pò di shopping sulla grande ed immensa Strip Road di Las Vegas che è un continuo susseguirsi di enormi centri commerciali, ma non riesco a vedere questa modernità ora, negli occhi ho sempre ben stampati i panorami e la desolazione della mitica Death Valley.

Scheda di dettaglio PDF

Scarica la scheda di dettaglio della giornata 29_dicembre_death_valley (pdf)

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1 commento

California in 12 Giorni, il mio Itinerario - I Viaggi di Michele 27 Ottobre 2016 - 13:23

[…] AM nel parco, c’è tutto il tempo per visitarlo in giornata, almeno le cose principali. In questo articolo trovate i dettagli con il mio racconto. In ogni modo non perdetevi Zabriskie Point, le Mesquite […]

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