Trasferimento a El Chaltén – 2 Gennaio 2013
Archiviato il Perito Moreno, e lasciati gli stravizzi dell’ultimo dell’anno, si riparte per un’altra avventura di trekking alla volta di El Chalten, porta di ingresso al Parco Nazionale Los Glaciares Nord che, con le sue storiche e famose vette del Fitz Roy e Cerro Torre, è sicuramente uno dei posti più belli al mondo per fare trekking.
300Km separano El Calafate da El Chalten, ovviamente oltre alla natura sfacciata e sconfinata, durante questo tragitto non troverete niente quindi, pieno di carburante e provviste a bordo prima di partire. Se non si fanno deviazioni la strada è ottima e tutta asfaltata, al contrario di quanto potrete vedere in vecchie (ma non molto) carte stradali che trovate in rete, in tre ore scarse riuscirete a percorrere questa distanza. Circa 6 km fuori da El Calafate, sulla statale 11, trovate la deviazione per la Cueva del Gualicho. Si può visitare solo con guida quindi vi conviene prendere informazioni e fissare un appuntamento mediante il centro informazioni prima di lasciare la città. In questo sito archeologico sono presenti pitture rupestri che testimoniano la presenza dell’uomo nel periodo preistorico.
Una volta raggiunta la ruta 40, in direzione Nord prima del Lago Viedma e precisamente in località Estancia la Leona, è possibile prendere una deviazione (tutta sterrata) di circa 30 km sola andata per vedere il bosco pietrificato. Io ho percorso questa strada che costeggia la sponda sud del Lago Viedma fino alla Estancia Santa Teresina, ma non sono riuscito a trovare questo sito archeologico che probabilmente è sulla strada ma non è segnalato. Comunque se è una bella giornata vi consiglio di fare questa strada che offre dei bellissimi panorami, può essere carino fermarsi per fare un picnic, magari siete più fortunati di noi nella ricerca del posto. Sappiate che le ossa in terra dei guanachi sono i resti dei pasti del Puma, siete nel loro territorio di caccia, ma non abbiate paura, non si avvicinerebbero mai in spazi così aperti agli umani, ma sicuramente vi staranno osservando. Attenzione al “ponte” in ferro e legno sul Rio Guanaco, le assi sono smosse e i bulloni di fissaggio non sono stabili quindi non vi conviene prenderli con le ruote; fate scendere un passeggero per farvi guidare a passo d’uomo.
Raggiungiamo El Chalten nel pomeriggio del 2 gennaio, si arriva a questa cittadina da un promontorio che offre già un bel panorama sulla vallata, fermatevi a fare una fotografia al paese ai piedi delle montagne, merita veramente. C’è da dire che tutta la strada offre molteplici spunti per la fotografia, dagli spazi sconfinati, alle bellissime montagne. Non è sicuramente un trasferimento noioso. Appena entrati nel paese ci fermiamo subito all’ingresso presso il centro visite del parco dove prendiamo tutte le informazioni necessarie per programmare le nostre escursioni dei giorni seguenti anche se, inutile dirlo, avevo già studiato e programmato tutto da casa. El Chalten contrariamente all’idea che mi ero fatto leggendo le guide, è un piccolo paesino ovviamente abitato solo dalle persone che lavorano nel turismo, ma con tutti i servizi necessari per passare una vacanza anche di più giorni, in modo spensierato e tranquillo. Ci sono i negozietti di alimentari quindi, per risparmiare è possibile cucinarsi i pasti per conto proprio. Ci sono la farmacia, il distributore di carburante e l’ufficio postale. Ci sono anche tanti locali e ristoranti che offrono dell’ottima cucina Argentina, veramente! Io vi posso consigliare per ottime cene Fuegia Bistro dove dovete assolutamente provare i ravioli fatti in casa. Inoltre per una bella birra ghiacciata al ritorno da una camminata vi potete fermare a La Cerveceria Brew Pub e Resto, una birra tira l’altra e si va sotto la doccia allegri!
Per dormire ho prenotato una Cabanas presso la struttura Aires del Fitz. Ottima posizione, rifinita bene e comodissima, sia i letti che gli ambienti. I proprietari Gonzalo e sua moglie sono persone gentilissime ed ospitali. Chiedete a loro qualsiasi cosa e si faranno in quattro per accontentarvi, vi consiglio di prenotare qualche settimana prima. Gonzalo inoltre ci ha dato anche alcune dritte sia sulle condizioni meteo per i giorni seguenti che sui possibili percorsi di trekking.
Mappe di dettaglio per il Trekking
Avevo già programmato ovviamente di fare l’ascesa al Fitz Roy fino alla Laguna de los Tres, motivo principale per cui si viene in questo parco, ma con l’aiuto di Gonzalo abbiamo potuto percorrere due sentieri nello stesso giorno. In pratica questa ascesa, invece di farla in andata e ritorno sullo stesso sentiero che parte dal paese, Gonzalo ci ha proposto di accompagnarci in macchina lungo la strada 23 fino all’Ostello El Pilar, dove inizia il sentiero che si ricongiunge al campeggio Poincenot per poi salire alla Laguna de los Tres e riscendere costeggiando la Laguna Capri fino a El Chalten.
Laguna de Los Tres – Trekking al Fitz roy – 3 Gennaio 2013
Accettiamo questa opzione, il 3 gennaio mattina alle 8 saliamo in macchina con Gonzalo per il trasferimento, le condizioni meteo sono ottimali, non potevamo essere più fortunati. Il primo tratto fino al campeggio Poincenot è molto semplice, sale in modo abbastanza graduale ed ogni tanto dalla foresta si aprono delle radure dove è possibile ammirare dei panorami eccezionali. Uno di questi è il mirador alla laguna Pietras Blancas nella quale si tuffa l’omonimo ghiacciaio. Bevete poco ma spesso, rifornitevi pure ai ruscelli che trovate sul percorso, l’acqua è buonissima e fresca, non ci sono sentieri per cavalli o accampamenti con stazionamento di animali sul percorso quindi non c’è pericolo a dissetarsi, puchè sia acqua corrente.
Superato il campeggio inizia la parte più difficoltosa, la salita alla Laguna de Los Tres. Si percorre un sentiero sassoso e ripido, non è certo una passeggiata. Ma alla fine sarete ripagati. La laguna glaciale toglie veramente il respiro, sia per arrivarci che per la bellezza. Anche in questo caso la prima sensazione è l’avvolgente quiete che offre questo anfiteatro naturale. L’imponente masso granitico del Cerro Fitz Roy, con i suoi 3405m che si getta nella laguna con riflessi pazzeschi, il cielo azzurro e terso, libero da nubi come solo pochi giorni all’anni si concede, ripagano sicuramente la fatica fatta per la scalata.
Prima di lasciare la Laguna ho invitato gli altri a percorrere la sponda sud per andare a vedere un affaccio panoramico sulla sottostante Laguna Sucia. Una cascata che funziona da troppo pieno della Laguna de Los Tres, si getta con un salto di oltre 1000m più in basso sulla Laguna Sucia, non è certo un posto per chi soffre di vertigini. Anche qui il panorama è pazzesco, la natura si è proprio divertita a creare questo posto.
Fatti alcuni scatti con le dovute precauzioni riprendiamo la marcia e torniamo indietro, questa volta in direzione Laguna Capri. L’unico aspetto negativo probabilmente raggiungendo Laguna Capri al pomeriggio è che il Fitz Roy sarà contro luce quindi dovrete stare un po’ attenti a fare le foto. Anche il ritorno comunque è bellissimo, specialmente tutto il percorso che costeggia a mezza costa la vallata scavata dal Rio de las Vueltas. Il panorama è sconfinato e dal punto di vista naturalistico, un ambiente ancora diverso da quello visto fino ad ora. Queste montagne di roccia e terra marrone scura tendente al color mattone, ricoperte di vegetazione bassa e verde, mi ricordano tanto le vette del Sud Africa nelle campagne vicine a Cape Town, un contrasto con l’ambiente glaciale che abbiamo lasciato a due ore di cammino.
Dopo 8 ore di trekking, 22km percorsi e oltre 1400m di dislivello cumulato, siamo rientrati alla base abbastanza stanchi e affamati! Mentre le ragazze facevano la doccia noi maschietti siamo andati a concederci una bella birra fredda, ci voleva proprio. Dopo cena siamo andati a letto e anche questa volta, prima di addormentarmi, non ho potuto fare a meno di ripensare a tutto quello che ho visto durante la giornata. Sicuramente una delle escursioni più belle di tutto il viaggio. Non venite in Patagonia senza programmare questa tappa, mi raccomando!
Laguna Torre – 4 gennaio 2013
La notte è passata velocemente, il sonno non è stato di quelli profondi, un po’ per colpa della troppa stanchezza, un po’ per colpa del forte vento che ha fischiato per ore. Comunque come il giorno precedente sveglia alle 7 e colazione per essere pronti alle 8. In programma c’è il trekking a Laguna Torre per vedere il mitico Cerro Torre.
La camminata è molto diversa, è quasi tutta a valle, in parte nel bosco e in parte lungo il Rio Fitz Roy. Non per questo meno bella e meno corta, ma sicuramente meno impegnativa. La giornata non è brutta ma nemmeno splendida, c’è qualche nuvola e quando arriviamo alla Laguna oltre al forte vento troviamo la vetta della montagna coperta dalle nuvole.
E’ così, il meteo è sempre mutevole e molto rigido nello scandire i tempi e le attività, pensate che alcuni scalatori aspettano anche un mese per avere le condizioni ideali per affrontare la parete. Cerchiamo un punto riparato per fare il picnic, con difficoltà, e poi ripartiamo per tornare indietro. Sul sentiero troviamo anche un bellissimo esemplare di picchio rosso che si fa avvicinare e fotografare in tutta la sua naturalezza, intento a preparare la tana per l’inverno.
Questi 3 giorni a El Chalten sono scorsi velocemente ma ci hanno permesso di respirare l’essenza della Patagonia e di ammirare alcuni dei panorami più belli al mondo. Il mio consiglio è di dedicare una decina di giorni a questo triangolo di natura che si snoda tra Argentina e Cile diversamente da quanto proposto dai vari tour organizzati, non è facile ricapitare da queste parti quindi sfruttate l’occasione!
Scheda dettagliata – 2/4 Gennaio 2013 El Chaltén