La fotografia subacquea è una diramazione abbastanza complessa del mondo della fotografia. Le regole sono più o meno le stesse ma con degli accorgimenti in più molto importanti. Voglio condividere con voi alcune cose apprese con l’esperienza e che possono aiutarvi ad arrivare a buoni risultati velocemente. Ovviamente sto affrontando un livello di fotografia subacquea amatoriale. Per salire di categoria sono necessarie attrezzature e brevetti sub particolari che si quantificano inevitabilmente in grandi investimenti.
Acquaticità
Sembra scontato, ma per fare le foto subacquee è necessario avere una buona acquaticità. Quindi, sia che si voglia fotografare durante una uscita di snorkeling, sia che si vada in immersione, prima di pensare alla macchina fotografica bisogna pensare a se stessi. Se volete dedicarvi alla fotografia subacquea pensate a come vi sentite in acqua ed eventualmente aggiornatevi con qualche corso per migliorarvi.
In acqua bisogna stare il più possibile fermi sospesi in un fluido che invece è in movimento, spesso si scatta con tempi di posa non molto alti quindi il rischio del mosso è sempre in agguato.
Attrezzatura
Quando ho iniziato a fare immersioni la fotografia subacquea era un frontiera quasi irraggiungibile. Era molto costoso. Esisteva un modello di macchina fotografica che era un must, la mitica Nikonos che non era proprio a buon mercato. In alternativa c’erano le reflex con scafandri costruiti su misura e costavano svariati milioni di lire.
Oggi fortunatamente la situazione è un pò cambiata. L’attrezzatura formata da reflex, scafandro e kit di illuminazione è sempre una questione da professionisti o grandi amatori. Diverso però è per le compatte. La Canon per esempio produce delle piccole fotocamere di alta qualità, capaci di scattare contemporaneamente Jpeg e RAW, fondamentale per la postproduzione. Alcune di queste hanno la possibilità di essere corredate da uno scafandro impermeabile fino a 50m. Abbastanza per le immersioni ricreative che raggiungono in rari casi 40m. La spesa per uno scafandro originale è di circa 200/220 Euro di media. In generale, per una attrezzatura di questo tipo, compreso anche un piccolo supporto con illuminatore o stroboscopico a led, si riesce a stare sotto i 1.000 Euro.
Si può utilizzare anche il flash incorporato, ma la soluzione migliore è acquistare un supporto leggero sul quale montare la macchina fotografica e il corpo illuminante. La luce è necessaria, in acqua già ad un metro e mezzo di profondità si perde la quasi totalità del colore rosso.
Manutenzione
Lo scafandro non richiede molta manutenzione. L’importante è tenere sempre unto e pulito l’oring (la guarnizione) che sigilla l’apertura. Unto ma non troppo. Io dopo ogni immersione lascio lo scafandro a bagno in acqua dolce una notte intera, dopodiché rimuovo l’oring, lo detergo con un sapone sgrassante (quello per piatti va benissimo) e lo riposiziono con un velo di grasso al silicone. Tutto qui.
Tecniche di ripresa per la fotografia subacquea
Le regole per quanto riguarda la composizione dell’inquadratura e l’esposizione, sono più o meno le stesse della fotografia classica, ma ci sono alcuni aspetti da non sottovalutare e per i quali è necessario prendere gli opportuni accorgimenti.
Avvicinare il soggetto
L’acqua è un fluido come l’aria, ma più denso. Può contenere molte cose in sospensione, dalla sabbia al plancton. La regola è quella di avvicinare il soggetto il più possibile. Meno acqua ci sarà tra l’obiettivo e il soggetto e più la fotografia subacquea sarà nitida. Con il soggetto vicino è possibile utilizzare l’illuminatore o lo stroboscopico. Già a 50/60cm di distanza con il flash la foto risulterà piena di pulviscolo e poco nitida sul soggetto.
In questa fotografia la Cernia è abbastanza distante e, nonostante sia a fuoco e illuminata, si vede benissimo che il flash ha intercettato il plancton ed il pulviscolo presente nell’acqua.
In questa foto invece il granchio era a pochi centimetri dalla fotocamera. In questo modo non sembra nemmeno esserci l’acqua e giocando con la profondità di campo, sono riuscito a creare una vignettatura sul soggetto.
Fotografare dal basso verso l’alto
Fotografando dal basso verso l’alto o al massimo alla stessa altezza del soggetto, la fotografia subacquea avrà più profondità. È lo stesso principio dei ritratti e delle fotografie alle persone. Mai si fotografa dall’alto verso il basso.
In questa foto il pesce peperoncino, normalmente color sabbia ma in questo scatto con la livrea rossa e testa nera, tipica della fase di accoppiamento, è stato ripreso dal basso verso l’alto. Se il soggetto invece è ripreso in lontananza, può essere una strategia “nascondere” il sole dietro al soggetto. In questo modo potrete ottenere foto suggestive con l’effetto silhouette, o meglio ancora in presenza di aqua molto limpida, con un colpo di flash potete dare dettaglio al soggetto contro luce.
Occhio agli occhi!
Un’altra regola da rispettare quando si fa un primo piano nella fotografia subacquea, è mettere sempre a fuoco gli occhi. Giocando con la profondità di campo è ancora meglio estendere la nitidezza tutta la testa del pesce.
In questo altro scatto del pesce peperoncino, stavolta con la classica livrea, si vede benissimo che la messa a fuoco è sugli occhi che sono ben definiti e colorati grazie ad un colpo di flash. Considerate che questo simpatico pesciolino è lungo dai 2 ai 4cm, quindi è molto piccolo.
Osservare il mondo subacqueo con calma
In immersione bisogna essere rilassati, non bisogna avere fretta e si deve pinneggiare lentamente per non utilizzare più aria del dovuto e per godersi il mondo sommerso che ci circonda. E’ una delle prime cose che ti insegnano quando ti accosti al mondo della subacquea ricreativa. Nelle immersioni subacquee o nelle uscite di snorkeling per la fotografia, questo concetto è amplificato a tal punto da trasformarle in un altro tipo di esperienza.
Si tratta di mettere in pratica una vera e propria caccia fotografica con il classico “aspetto”. Può capitare di aspettare appoggiati ad uno scoglio in una zona di passo. In attesa del grande pesce come uno squalo od un tonno. A volte invece ci si concentra su un soggetto abbastanza comune di piccole dimensioni e una volta trovato ci si spende tutto il tempo dell’immersione e svariati GB di fotografie.
Non vi resta che dirigervi verso un mare caldo e provare, buoni viaggi e buone foto a tutti!