28 Dicembre – Jodhpur
Come ogni mattina ci presentiamo quasi per primi a fare colazione, non vogliamo buttare via nemmeno un minuto della giornata, e poi perché siamo sempre affamati! Il primo pasto lo facciamo abbondante, come d’abitudine, per arrivare direttamente a cena, magari mangiucchiando qualche biscotto che ci portiamo sempre dietro. Non è certo una sana abitudine alimentare, ma così facendo non abbiamo la preoccupazione e soprattutto non dobbiamo sprecare del tempo, per trovare un posto dove mangiare. Cosa che in India potrebbe non essere semplice.
Il deserto a Manwar mi ha sicuramente lasciato un ricordo indelebile, gli incontri nei villaggi, i colori ed il tramonto sono stati veramente fantastici. Ma mentre faccio colazione, pensando a queste cose, non vedo l’ora di partire ed arrivare a Jodhpur, la città dal colore Indaco.
Alle 10 circa arriviamo al bellissimo forte di Mehrangarh, forse una delle fortezze che mi è piaciuta di più del Rajasthan. La salita al forte e le porte con le curve a novanta gradi per non far prendere la rincorsa agli elefanti degli eventuali assaltatori, ci hanno letteralmente catapultato nel XVII° secolo. Le vedute sulla città vecchia e le case color indaco tolgono il fiato.
Tradizionalmente le case colorate di blu appartenevano alle famiglie dei brahmini, ma poi col passare dei secoli questa distinzione non è stata osservata in modo rigoroso e probabilmente, con la convinzione che il blu allontanasse gli insetti, l’indaco fu esteso alla maggior parte delle case della città vecchia.
Attualmente si entra al forte dal Jaipol, che fu costruito dal Maharaja Man Sing nel 1808, come celebrazione della vittoria sui tentativi di invasione falliti degli eserciti di Jaipur. La visita ha inizio da qui, oltrepassando alcune porte, si può visitare poi il museo, con l’ausilio dell’audioguida.
Solo dopo aver esplorato bene ogni angolo ed ogni affaccio dai bastioni del forte, si può scendere alla città vecchia, fino ad arrivare alla torre dell’orologio, all’interno del Sardar Market. Un luogo dal caos disumano, una moltitudine di persone intente ad acquistare ogni genere di merce, non riuscivo nemmeno ad immaginare come fosse possibile comprare e produrre tutta quella roba.
Ci siamo subito dopo ritrovati con il nostro autista e siamo andati a visitare il Jaswant Thada, mausoleo del Maharajah Jaswant Singh II, realizzato sulle sponde di un laghetto e realizzato interamente in marmo bianco. La luce era tantissima ed era veramente accecante, difficile rimanere con gli occhi aperti senza occhiali da sole. Mentre ammiri questo bel monumento ogni tanto, ti volti e vedi nuovamente il forte, con tutta la sua imponenza.
Successivamente abbiamo visitato esternamente l’Umaid Bhawan Palace, risalente ai primi del 1900. Attualmente una parte è destinata a museo, una ad albergo ed un’altra è sempre la residenza del Maharajah Gaj Singh II. Interessante anche la collezione di auto d’epoca appena fuori il palazzo.
Intorno alle 15 torniamo a Jodhpur e raggiungiamo la nostra Haveli, Krishna Prakash Heritage Haveli, situata nella città vecchia appena sotto le mura del forte. Il panorama dalla terrazza dove abbiamo poi cenato è incantevole. Ottimo anche per il tramonto, la luce calda sempre sul forte e verso il sole svetta la sagoma dell’Umaid Bhawan Palace, che rompe le migliaia di sfumature arancioni del cielo.
Ma prima di assistere al tramonto, decidiamo che non ne avevamo abbastanza del forte, quindi facendoci strada tra le mucche, bambini e tuc tuc, percorriamo strette viuzze tra le case blu e raggiungiamo una piccola strada, molto ripida, che porta al forte. Con le luci più basse e calde della sera, le vedute dai bastioni sono veramente incantevoli. Scendendo nuovamente da questo stradello, incontriamo una famiglia, il capofamiglia seduto sugli scalini della casa, la moglie e la figlia per terra. Ci fermano per conoscerci e per sapere da dove veniamo. Ci vorrebbero anche invitare all’interno ma la stanchezza si stava facendo veramente sentire quindi decidiamo di intavolare una leggera discussione qualche minuto per poi ripartire. Anche momenti come questi valgono il viaggio.
Finalmente è arrivato il momento della doccia e della cena che abbiamo consumato in terrazza accompagnati da un caldo ed arancione tramonto, sotto il forte illuminato, prima dagli ultimi raggi di sole, poi dalle luci artificiali, che non sono restate accese poi tanto ahimè, non sono riuscito a fare la foto in notturna.
Il giorno dopo ci aspettano i templi di Ranakpur e Narlai.
Abbiamo soggiornato presso la Krishna Prakash Heritage Haveli, questa la mia recensione su tripadvisor.