31 Dicembre 2014 – Chittorgarh / Bijaipur
La mattina dell’ultimo dell’anno, con un po’ più di calma, partiamo alla volta di Bijaipur, facendo una sosta a Chittorgarh. Fondamentalmente il 31 dicembre è un giorno come un’altro per noi che siamo in viaggio, con la differenza che avremo un cenone in stile Bollywood con tanto di grande buffet e DJ.
Intorno alle undici del mattino arriviamo a Chittorgarh, il più grande forte di tutto il Rajasthan. Si narrano molte storie di sangue e di onore, accadute realmente durante l’era Rajput. Il forte fu attaccato diverse volte da eserciti molto potenti e gli abitanti di Chittor, prima di arrendersi preferirono praticare Jauhar. In pratica gli uomini, vestiti interamente con il colore del martirio, lo zafferano, andavano incontro ai nemici verso la sicura morte, mentre le donne e i bambini si suicidavano immolandosi su enormi pire funerarie.
Attualmente Chittor è poco più di un villaggio, ci vivono circa 4000 persone. Dalla città vecchia si prende una strada, abbastanza stretta e moto tortuosa, dove tuc tuc e auto di turisti si sfiorano nei diversi sensi di marcia, salendo in questo modo al forte.
Per prima cosa visitiamo un complesso di templi in stile indo-ariano che si snodano attorno alla bellissima torre della vittoria. Questa torre è costituita da ben 9 piani, per 37 metri di altezza. E’ interamente decorata con sculture hindu e fu realizzata intorno al 1.440.
Proseguendo oltre la torre e i templi Meera e Kumbha Shyam, si arriva al Gaumukh Reservoir, un bacino idrico molto suggestivo dove puoi incontrare le custodi, sempre affaccendate con l’acqua e con il lavaggio di alcune ciotole in bronzo. Qui ho rimediato il secondo “tilaka” sulla fronte (il pallino rosso) ma non vi mostrerò mai la foto!
Successivamente ci spostiamo a visitare il Padmini’s Palace che sovrasta un laghetto molto caratteristico e panoramico, al centro di questo si trova un’altra ala del palazzo. Le vedute dalle finestre di questo palazzo poco più che diroccato, sono molto belle.
Infine ci spostiamo ai resti del Rana Kumbha Palace, del quale rimangono ormai solo le rovine nonostante il tentativo continuo di restauro. I lavori erano in corso anche quando l’abbiamo visitato noi, degli scalpellini a mano stavano rifacendo alcune guglie della fortezza, una ad una, forse tra qualche decennio finiranno.
E’ venuto il momento di lasciare Chittorgarh e dirigersi verso Bijaipur, noi alloggeremo a Castle Bijaipur, un castello che sorge all’interno del villaggio, probabilmente uno dei posti più rurali e veri che abbia visto in questo viaggio in India. Bijaipur, un incrocio di poche strade, sembra uno di quei paesini dell’entroterra italiani, dove le persone stanno sedute al bar e guardano la vita che gira intorno, il tutto calato però nella realtà indiana che è distante anni luce dalla nostra.
C’è gente che ripara trattori, chi prepara da mangiare, ragazzini che giocano con aquiloni e persino una mucca che prova ad incornarmi mentre scatto questa bella fotografia a questo gruppo di donne e bambini che mi guardano incuriosite, tutte raggruppate ai margini di una fogna. Una ragazza ride, probabilmente perché stava vedendo la mucca che mi veniva addosso!
Il castello è molto bello, per la cena ci hanno organizzato un ricevimento all’aperto, ma purtroppo, la pioggia ha voluto rovinare tutto, un temporale improvviso ci ha costretto a ripiegare nella sala ristorante ed ha anche allagato la nostra camera che avevamo scelto, isolata dal caos della festa e ricavata all’interno del bastione. A mezzanotte e un minuto eravamo a trafficare con le valige per fare il cambio camera, la nostra non era più praticabile.
La cena era comunque buona, nonostante che il cibo abbia dovuto subire un caotico trasloco dal giardino alla sala ristorante. La cena si è consumata inizialmente tra musiche e balli tradizionali, poi il DJ ha preso il sopravvento. Fortunatamente è stato l’unico episodio di pioggia di tutto il nostro viaggio. A cena abbiamo incontrato anche una coppia di italiani, abbastanza bizzarri, che ci domandano “ma che ci fate qui??” e noi “quello che ci fate voi!” Comunque alla fine erano simpatici.
Per noi la serata finisce qui, andiamo a letto e nonostante la musica assordante, che fortunatamente finisce non troppo tardi, riusciamo a dormire. Il giorno dopo ci aspetta il trasferimento a Bundi, probabilmente una delle ultime realtà poco battute dal turismo di massa ed a misura d’uomo.
Abbiamo soggiornato al Castle Bijaipur, questa la mia recensione su TripAdvisor.