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La mia Kyoto in quattro giorni

di Michele Suraci

Le cose che si possono vedere a Kyoto in quattro giorni sono veramente tante. Pianificare l’itinerario mi ha richiesto molte ore di lavoro ma ne è valsa la pena. Nei mesi che precedevano la mia partenza mi sono immaginato più volte come potesse essere questa città. La storia e la tradizione erano al centro del mio interesse.

Trasferimento a Kyoto

La mattina facciamo un po’ fatica ad alzarci dai futon dei monaci al Monte Koya, il tempo è brutto e piove a tratti. Facciamo la nostra colazione, con un rinforzino in camera acquistato al Family Mart, e poi ci rimettiamo in viaggio. Fortunatamente nel momento in cui dobbiamo uscire con le valige non piove, ma il cielo è nero e brontola!

Il trasferimento da fare in parte è quello dell’andata però a ritroso, fino alla stazione di Shin-Osaka, da qui si può prendere un treno Express oppure lo Shinkansen verso Kyoto.

Schema linee dei treni per Koya-san

Schema linee dei treni  Osaka – Koya-san – Kyoto – Tokyo

Dalla funicolare il Monte Koya ci saluta con una leggera ma fitta pioggia e dei piccoli banchi di nebbia, regalandoci un velo di malinconia, che resiste ben poco però visto che sta finalmente arrivando il momenti di Kyoto, dove arriviamo intorno alle 10 del mattino.

Il nostro arrivo a Kyoto

Il nostro arrivo a Kyoto

Piove anche a Kyoto anche se il cielo sembra darci la possibilità di qualche schiarita in giornata, visto il caos che c’è in città in questo momento, decidiamo di non impegnarci troppo e prendiamo un taxi per farci portare al nostro Ryokan Motonago, situato nella zona Est di Kyoto, dove dormiremo le prime due notti.

Kyoto – Giorno 1

Arriviamo al nostro Ryokan e la gentilezza del personale è veramente imbarazzante. Noi occidentali non siamo abituati a queste attenzioni che definirei maniacali. Come da usanza Giapponese, prima di entrare ci togliamo le scarpe e tutto il personale di rappresentanza si ferma in ginocchio davanti all’ingresso, fino a quando non siamo pronti ad entrare.

La camera del Ryokan Motonago

La camera del Ryokan Motonago

Facciamo velocemente il giro della struttura e ci viene indicata la nostra camera, minimale ma allo stesso tempo calda e accogliente. Lasciamo le valige ed iniziamo il nostr giro come da programma. Il tempo non è un gran che, ma almeno ha smesso di piovere.

La nostra prima destinazione è la zona di Ygashiyama Nord, dobbiamo raggiungere la stazione di Keage a piedi, non è molto lontano dal nostro Ryokan, circa 15′ di cammino. Per arrivare a Keage si attraversa il Maruyama Park, invaso dagli Hanami (i picnic sotto i ciliegi in fiore dalla durata infinita).

Hanami al Maruyama Park

Hanami al Maruyama Park

Allinterno del parco si trova anche uno dei ciliegi più antichi di Kyoto e più celebri di tutto il Giappone, Maruyama Koen. Percorro velocemente questa zona, consapevole che è vicina al nostro alloggio quindi avrò altre occasioni per visitarla con calma.

Keage e il Sentiero dei Filosofi

Arrivati a Keage, si può prendere una camminata che costeggia i vecchi binari di una ferrovia, ormai dismessi. Questa camminata è spettacolare soprattutto durante la stagione della fioritura dei ciliegi, ma deve essere altrettanto bella anche durante il foliage autunnale.

Keage

Keage

E’ frequente incontrare coppie di sposi o gruppi di amiche, vestiti in abiti tradizionali, intenti a realizzazare piccoli book fotografici. Ho dovuto modificare le impostazioni della mia macchina fotografica dato l’enorme contrasto di colori presente naturalmente.

Camminando lungo i binari, lentamente ci avviciniamo alla partenza del Sentiero del Filosofo (chiamato anche dei Filosofi o della Filosofia). Il nome deriva dal famoso Filosofo Giapponese dei primi del ‘900 Kitaro Nishida che spesso camminava su questo percorso.

Sentiero del Filosofo

Sentiero del Filosofo

I ciliegi sembrano scoppiare di petali rosa, ogni tanto piove, ma non importa, siamo in un posto magico in un momento magico, questo vale tutto il viaggio!

Durante questa camminata ci siamo fermati a vedere alcuni templi, in particolare due mi sono piaciuti. Il primo è Hōnen-in, completamente immerso nel verde. Ci si accede da un portale alla sommità di una piccola scalinata. Entrando si notano subito due giardini di rocce. Qui tutto è curato nei minimi dettagli. Il tempio risale alla fine del 1600, e fu intitolato ad Hōnen, il fondatore della scuola Buddhista Jōdo.

Ingresso Templio Hōnen-in

Ingresso Templio Hōnen-in

Il secondo tempio che ho visitato è il Ginkaku-ji, più antico del tempio Hōnen-in, infatti la sua prima costruzione risale al 1482. Viene chiamato anche “Padiglione d’Argento” anche se in realtà, il progetto che prevedeva di rivestire il Padiglione con una lamina di argento non fu mai completato.

Ginkaku-ji

Ginkaku-ji

Il sole è tramontato, ma del tramonto non ne abbiamo tracce, troppe nuvole. Siamo nel parco Maruyama, il ciliegio Maruyama Koen tutto illuminato sembra ancora più imponente, ma la vera magia sono tutti gli altri ciliegi più piccoli, illuminati come alberi di Natale, circondati da piccoli chioschi e da centinaia di persone felici per il loro Hanami. Amo il Giappone come non avrei mai creduto.

Maruyama Koen

Maruyama Koen

Kyoto – Giorno 2

Anche nel nostro Ryokan abbiamo dormito per terra, ma devo ammettere che questi futon sono molto più comodi di quelli dei monaci. Comunque alzarsi da terra al mattino è sempre una operazione eroica.

La colazione ci viene servita in camera, faccio ancora fatica ad abbandonare i miei tempi soliti, i gesti quotidiani comandati dalla fretta e dalla mancanza di tempo. Siamo in Giappone, siamo a tavola, bisogna rallentare e goderci il momento.

Colazione al Ryokan

Colazione al Ryokan

Il tempo sembra migliorare, le nuvole sono molto alte e si vedono sprazzi di cielo azzurro, oggi in programma abbiamo la visita a Fushimi-inari e la zona di Higashiyama sud.

Fushimi-inari

Siamo in un treno sulla line JR Nara in direzione sud, stiamo arrivando a Fushimi-inari. Ci siamo distratti un paio di minuti leggendo alcune informazioni sull’area templare da visitare ed abbiamo saltato la nostra fermata. Onestamente non ce ne siamo nemmeno accorti ma la gentilezza del popolo Giapponese non ha limiti. Una signora ci ha fatto capire in qualche modo (non parlava Inglese) che eravamo fuori strada, è bastato scendere e prendere il primo treno in direzione opposta per arrivare a Fushimi-inari.

Questo complesso templare Shintoista originariamente fu pensato per le divinità del riso e del sakè. Il simbolo di questo santuario è la volpe, animale sacro per la cultura Giapponese, capace di influenzare in qualche maniera l’essere umano. Simbolicamente la volpe ha una chiave in bocca, che serve ad aprire i magazzini del riso.

La volpe di Fushimi-inari

La volpe di Fushimi-inari

Anche questo è uno dei posti che ho sognato prima di partire, forse perché è una delle principali icone di Kyoto. Questa giornata quindi ha un sapore particolare, quasi come verificare se quanto ho visto da casa corrisponda effettivamente a realtà.

La camminata è piacevole, non molto impegnativa, basta andare più piano per non avere l’affanno, del resto la sommità del monte Inari è appena 233 m.s.l.m. I Toori, questi portali rossi che rappresentano offerte delle famiglie facoltose di Kyoto, sono oggetto di costante e sapiente manutenzione da artigiani, un po’ schivi che non amano farsi fotografare durante il loro lavoro, probabilmente per la quantità di persone che transitano da questo luogo, è comprensibile.

Un istante a Fushimi-inari - Rarità

Un istante a Fushimi-inari – Rarità

Mi piace sempre quando sono in viaggio andare oltre le foto da copertine patinate che si trovano in agenzia, infatti anche se io sono riuscito a fare la classica fotografia con tutti i Toori, assolutamente deserti, sappiate che questo è stato un istante ed io ho avuto la fortuna di coglierlo. La realtà è che questi sentieri sono sempre e costantemente affollati da persone. Lo so, non è romantico ma è la realtà.

Fustini-inari - La realtà

Fustini-inari – La realtà

Prima di lasciare Fushimi-inari pranziamo approfittando delle decine di chioschi presenti tra l’area templare e la stazione, lo street food è veramente eccezionale e a buon mercato. L’errore da non commettere è quello di perdere tempo sedendosi in un ristorante, per lo più turistici in questa zona.

Higashiyama sud

Rientriamo dalla bellissima Fushimi-inari, il nostro Ryokan è proprio nel quartiere Higashiyama sud, probabilmente uno dei più caratteristici e belli da vedere a Kyoto. La storia e la cultura di questa città si trovano sicuramente in questa zona. Quindi abbiamo la fortuna di poter visitare questo quartiere con calma e con tutte le comodità avendo il nostro alloggio vicino.

Sannen-zaka

Sannen-zaka

Passeggiando tra le strette vie tortuose di Sannen-zaka, Goiō-zaka e Charan-zaka potrete avere la possibilità di incontrare una vera Geisha, avvicinatevi pure per fare qualche foto, probabilmente si metterà anche in posa. Qui è tutto molto caratteristico, dalle casette che incorniciano queste stradine al panorama.

Geisha

Geisha

Basta alzare lo sguardo per vedere la collina ricoperta da un fitto bosco, con molti ciliegi in fiore, è una vista che ti riempie il cuore e fa bene alla mente. Su questa collina svettano i due templi, il più alto Kiyomizu-dera e per me il più spettacolare Tainai-meguri. In realtà quest’ultimo non è un solo tempio ma un complesso templare con padiglioni , pagode e templi minori.

Tainai-meguri

Tainai-meguri

Probabilmente, se commetteste l’errore e il sacrilegio di stare a Kyoto un solo giorno, l’itinerario da fare sarebbe quello di questa giornata, lunga, intensa e bellissima. Rimarrà uno dei ricordi migliori di questo viaggio.

Cena in Ryokan

Oggi la bellezza di Kyoto ci ha lasciati veramente stupefatti. Probabilmente abbiamo visto una delle tante facce di questa città considerata l’enormità di cose da vedere, ma questa ci è piaciuta tantissimo. Rientriamo in Ryokan e dopo aver passato un’ora abbondante nel bellissimo e rilassante Onsen andiamo a cena. Questa sera abbiamo una cena tradizionale nel nostro Ryokan, che ci viene servita in una sala da pranzo riservata solo a noi.

Cena in Ryokan

Cena in Ryokan

E’ una esperienza da fare almeno una volta quando si è in Giappone. Queste antiche ospitalità tradizionali Giapponesi sono un aspetto della loro cultura assolutamente da esplorare e capire.

Tutto è stato molto buono, servito e cucinato sul posto, una bella esperienza. Al nostro rientro in camera troviamo i futon aperti con degli origami sul cuscino. Me li sono portati a casa custodendoli gelosamente.

Dormire a Kyoto

Kyoto è una città molto richiesta quindi può capitare, prenotando anche con discreto anticipo, di non trovare posto per tutte le notti consecutivamente nella stessa struttura. Gli spostamenti in questa città non sono poi così veloci. Considerando che l’area è abbastanza vasta è corretto suddividere il soggiorno in due pernottamenti in zone differenti. Io ho fatto così. Due notti nella zona est e le altre due nella zona ovest così da minimizzare gli spostamenti.

Kyoto – Giorno 3 – Gita a Nara

Dopo aver fatto colazione, prepariamo  velocemente le valige e ci facciamo chiamare un taxi, il proprietario del Ryokan ha voluto farci una fotografia davanti alla porta d’ingresso.

E’ arrivato quindi il momento di spostarci, cambiamo zona di Kyoto. Per le restanti due notti ho affittato una casa Giapponese. Per fare il check-in dobbiamo passare dall’ufficio che si trova a 100m dalla stazione, quindi ho pianificato la gita a Nara proprio in questa giornata in modo da evitare tempi morti visto che avremmo dovuto tornare alla stazione per prendere il treno. Svolte le formalità, lasciamo le valige a loro che ce le recapiteranno direttamente a casa e noi andiamo a Nara.

Nara

Ci vogliono circa 40′ minuti di treno per arrivare a Nara da Kyoto. Usciti dalla stazione andiamo diretti verso il Nara-Kōen, un gigantesco parco urbano popolato dal otre 1200 caprioli nel quale vivono liberamente.

Il nostro arrivo a Nara

Il nostro arrivo a Nara

Anche questo parco, durante la fioritura dei ciliegi , da il meglio di se. Al suo interno c’è il complesso templare Todai-ji che va assolutamente visitato.

I Ciliegi del Nara-Kōen

I Ciliegi del Nara-Kōen

Il padiglione più imponente nel Todai-ji è il Daibutsu-den che costudisce il famosissimo Daibutsu, il Grande Buddha. Questo padiglione, nonostante sia stato ricostruito due volte e l’ultima volta, nel 1709, sia stato realizzato un terzo più piccolo dell’originale, ancora oggi è l’edificio di legno più grande al mondo.

Daibutsu-den

Daibutsu-den

Il Daibutsu è la rappresentazione del Buddha Dainichi, il Buddha cosmico. Questo Buddha ha generato tutti gli altri mondi e le altre sue rivelazioni in diverse forme avvenute nel tempo.

Daibutsu

Daibutsu

Affascinati dalla vista di questo grande padiglione, proseguiamo la visita del Nara-Kōen, si susseguono altri templi minori tra i quali il Nigatsu-dō e Sangatsu-dō ai quali si arriva all’interno del parco da un sentiero molto panoramico.

Un cenno particolare lo meritano anche i giardini Isui-en, una chiara dimostrazione di tutta l’esperienza e della cura nei dettagli, della quale i Giapponesi sono esperti da secoli.

Isui-en

Isui-en

La nostra casa Giapponese

Rientrati a Kyoto da Nara, con un autobus raggiungiamo la fermata più vicina alla casa che abbiamo preso in affitto. Ho optato per questa soluzione un po’ per praticità, visto che ho prenotato un po’ tardi e quasi tutte le strutture erano piene, un po’ per scoprire più da vicino Kyoto e la gente comune. La casa infatti è posizionata in un quartiere residenziale, a 5 minuti di cammino dal castello di Kyoto.

Nel video tel terzo giorno a Kyoto, c’è tutta la descrizione di questa casa che si è rilevata una scelta azzeccata, sia per praticità che per l’esperienza che ci ha regalato, permettendoci di vivere due giorni a stretto contatto con gli abitanti di Kyoto e con le loro abitudini quotidiane.

Kyoto – Giorno 4

Durante la notte vengo svegliato più volte dal rumore della pioggia che probabilmente è stato amplificato anche dalle nostre camere posizionate nel sottotetto. Sta di fatto che oggi ci svegliamo nuovamente con il cielo molto nuvoloso, però non piove molto e le nuvole sembrano alzarsi e diradarsi. Non mi faccio rovinare la giornata da questo, iniziamo la giornata come da programma

Kyoto Nord-ovest

Con un autobus raggiungiamo la zona nord ovest di Kyoto dove si trovano i templi buddisti Kinkaku-ji e il Ryōan-ji. Il Kinkaku-ji risale alla fine del 1300 e restò in piedi fino al 1950 quando, un monaco squilibrato, gli dette fuoco. Questo celebre tempio, conosciuto anche com “Padiglione d’Oro” fu ricostruito cinque anni dopo e fu completamente rivestito in oro. Probabilmente, insieme ai toori di Fushimi-inari, è una delle cose più conosciute di Kyoto e di tutto il Giappone.

Kinkaku-ji

Kinkaku-ji

Camminando verso sud per circa 10′ minuti, si trova il tempio Ryōan-ji sede della scuola zen “Rinzai”. Questo tempio è celebre per il suo giardino zen  costituito da 14 rocce ed ancora oggi anonimo. Si sa solo che l’architetto non ha lasciato alcuna spiegazione in merito all’ispirazione avuta per questa realizzazione. Il Ryōan-ji mi è piaciuto di più per il suo esterno ed il lago che lo costeggia, con dei bellissimi riflessi dei ciliegi sull’acqua.

Giardino Zen - Ryoan-ji

Giardino Zen – Ryoan-ji

Arashiyama

Come previsto le nuvole si sono alzate e la giornata sta migliorando, raggiungiamo la stazione dei treni più vicina e prendiamo il treno, di color viola, per Arashiyama. La stazione è molto carina e ben arredata. Ci sono anche dei tubi di luce colorati che la rifiniscono.

Il treno per Arashiyama

Il treno per Arashiyama

Nonostante l’arrivo ad Arashiyama riveli subito le zone della stazione e del ponte molto turistiche e cariche di comitive, questo luogo per me è uno dei posti più belli da vedere vicino a Kyoto. Andiamo subito a camminare dentro l’imponente bosco di Bambù che regala un ambiente surreale e fiabesco. Le fronde alte del Bambù, ancora cariche di acqua dalla pioggia notturna, si flettono e danno voce al vento.

Bosco di Bambù - Arashiyama

Bosco di Bambù – Arashiyama

Dal sentiero che si snoda all’interno del bosco vediamo la deviazione per Ōkōchi Sansō. Avevo sentito parlare di questo posto e ho deciso di visitarlo. E’ il parco della villa di un vecchio attore di film samurai, Ōkōchi Denjiro. I giardini sono molto belli, ma l’esperienza unica è fermarsi nella sala da the per degustare il prezioso the matcha, dal colore verde e dal sapore intenso. Viene servito insieme a dei biscotti ed è incluso nel prezzo del biglietto di ingresso. Dal sentiero che percorre tutto il parco, si hanno dei bei panorami sulle montagne circostanti e du una parte di Kyoto.

Bosco di Bonsai a Ōkōchi Sansō

Bosco di Bonsai a Ōkōchi Sansō

The matcha a Ōkōchi Sansō

The matcha a Ōkōchi Sansō

Abbiamo vissuto un momento piacevole per il pranzo. Lontani dalla zona turistica, dalla parte opposta del bosco di Bambù, ci siamo trovati un una zona residenziale formata da piccole casette e strette vie. Qui siamo passati davanti ad un piccolo caffè, ci siamo fermati per mangiare qualcosa e siamo stati accolti da una cortesia e gentilezza unica delle due proprietarie. Non riesco a dirvi il nome del posto perché sia l’insegna che i bigliettini da visita erano scritti unicamente in Giapponese.

Abbiamo continuato a passeggiare secondo un itinerario a piedi che avevo realizzato prima di partire, sinceramente però iniziavo ad essere pieno ti Templi, ne ho visti veramente tanti, tutti bellissimi. Rientrando lentamente nella zona più turistica decido di salire in cima alla collina per visitare il Monkey Park Iwatayama, più che per le scimmie, che ho visto già vivere libere in varie zone del mondo, per il panorama su Kyoto.

Le scimmie del Monkey Park Iwatayama

Le scimmie del Monkey Park Iwatayama

Conclusioni su Kyoto

E’ arrivato il momento di rientrare alla nostra casa e di andare a cena, è l’ultima sera a Kyoto. l’Indomani ci dobbiamo trasferire a Tokyo per gli ultimi due giorni di questo bellissimo viaggio in Giappone. Inizio già a sentire il sapore della malinconia, il dispiacere di lasciare questi posti, però mi concentro sul tempo che mi rimane a disposizione e cerco di non rovinarmelo.

Kyoto è una città veramente unica e non può mancare nell’itinerario, soprattutto se è il primo viaggio in Giappone. Quindi, meglio vedere qualcosa in meno ma dedicare almeno quattro giorni a questa città, che li vuole tutti.

Questo è stato il mio itinerario, ovvio che tutto dipende dai gusti quindi il mio consiglio, oltre alla durata del soggiorno, è quello di invitarvi a documentarvi. Comprate un paio di guide, leggete e fate ricerche su internet, visto che c’è tantissimo da vedere e da fare, e che tutto non può essere incluso, scegliete a seconda delle vostre esigenze e dei vostri gusti.

Kyoto in quattro giorni – I Miei Video

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1 commento

Tour del Giappone - itinerario per la prima volta in Giappone - WarmCheapTrips 21 Febbraio 2018 - 10:44

[…] Su cosa vedere a Kyoto vi segnalo l’articolo di Michele: Kyoto in quatto giorni. […]

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