Marrakech in 4 giorni, un caos “perfetto” come un orologio svizzero! All’interno della medina, nei vicoli stretti dei souq, ci sono i carretti trainati da ciuchi, i motorini ad alta velocità ed i locali che si mischiano con i turisti. Tutti si muovono insieme irregolarmente come se fossero shakerati da un barman. Provate voi ad agitare uno shaker ed a non far entrare in contatto il ghiaccio con il liquido….impossibile.
Marrakech in 4 giorni – 8/12 Maggio 2010
Sabato 8 maggio con il volo Ryanair diretto da Pisa partiamo alla volta dell’antica città Marocchina dove atterriamo dopo circa 3h30′ di volo. Scesi dall’aereo sentiamo subito la differenza di clima, sicuramente più gradevole di quello che abbiamo lasciato in Italia.
Abbiamo prenotato per il pernottamento in un antico Riad ristrutturato sapientemente, nel cuore della medina, a 2 minuti di cammino dalla piazza principale Djemaa El-Fna. Alloggiare in un Riad secondo me è il modo migliore per vivere a pieno l’esperienza Marrakech. I Riad sono antichi palazzi ristrutturati e gestiti a livello familiare, generalmente non hanno più di 5 o 6 camere a disposizione quindi vi conviene prenotare per tempo ed affidarvi a quelli consigliati dalle guide, sarete così sicuri di essere ospitati in una struttura in regola con i permessi, con la gestione del personale e con le normative igieniche.
Lasciate le valige e fatta una doccia non resistiamo dalla voglia di “Assaggiare” Marrakech, arriviamo subito alla gigantesca piazza Djemaa El-Fna dove veniamo “investiti” da profumi invitanti di cibo alla griglia, odori meno invitanti, chiasso assordante, moltitudine di gente, bellissimo! Ci “gettiamo” dentro il ristorante “Le Marrachi” ad un angolo della piazza, ottima scelta. Ceniamo in compagnia di musica locale, poi andiamo a letto stanchissimi, ci attendono 2 giorni e mezzo di camminate estenuanti e contrattazioni nei souq infinite.
Marrakech – Cosa Vedere
Marrakech, l’antica città rosa, è suddivisa principalmente in sette quartieri : Ville Nouvelle, Palmeraie, Djemaa el-Fna, Souq zona centrale, Bab Doukkala e Dar el-Bacha, Mouassine e Riad Zitoun e Casbah. In questi 4 giorni abbiamo girato quasi sempre a piedi, abbiamo usato il taxi solo per raggiungere il quartiere Palmeraie per i Jardin di Majorelle.
Djemaa el-Fna
Dichiarata nel 2001 “Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità” resta senza dubbio il primo ed ultimo ricordo della vacanza a Marrakech. Diversa ad ogni ora è il cuore pulsante della città, dove le antiche tradizioni e la modernità di una città in netto sviluppo economico e culturale si incontrano con estrema naturalezza. La mattina troverete i venditori di spremute d’arancia e di frutta candita, nel pomeriggio arriveranno gli incantatori di serpenti con il suono incessante degli oboe e tei tamburi, non potrete dire di aver visitato questa piazza se ad un certo punto non vi siete ritrovati un serpente al collo. Al calar del sole arrivano con estrema rapidità i chioschi che offrono la possibilità di un banchetto alla griglia di varie specialità di carne, l’importante è usare il pane come posate. Troverete anche i cantastorie che durante le loro esibizioni riescono ad attirare sempre notevoli folle di pubblico.
Perdersi nei Souq
Vi sembrerà di essere all’interno di un film, la luce penetra in modo perfetto all’interno degli angusti vicoli ed illumina l’ambiente come solo il miglior scenografo saprebbe fare. Dopo pochi minuti, specialmente il primo giorno, vi sembrerà di girare a vuoto e di passare spesso dallo stesso punto, è normale, vi siete persi!
Ci sono alcuni caffè e luoghi di interesse da utilizzare come punti di riferimento, i più bravi riusciranno più o meno ad intuire la propria posizione aiutandosi con le cartine, ma la cosa più bella è camminare spensierati ed ammirare i commercianti che prima di tutto sono dei fantastici artigiani, potrete vederli all’opera mentre realizzano la propria merce. La sensazione più bella è il passaggio da un souq all’altro, è come entrare in un altro mondo, fino a pochi passi prima vedevi tutti intenti a cucire pelle, relizzare babbucce e borse, giri l’angolo e ti ritrovi tra i falegnami o magari tra i tintori della lana, è una continua scoperta.
Medersa di Ali Ben Youssef
Senza dubbio questo luogo è ciò di meglio che Marrakech può offrire dal punto di vista architettonico arabo-andaluso. Tutti i palazzi dediti al culto sono realizzati con una cura e ricchezza di particolari che non hanno eguali. Questa antica scuola coranica fu costruita intorno alla metà del 1500 dai Saaditi ed era capace di ospitare fino a 900 studenti contemporaneamente. Perfettamente conservati anche tutti gli arredi in legno intarsiati sapientemente, mosaici a cinque colori e tanti altri stucchi e decorazione varie. A disposizione per i più eletti c’erano 130 celle dove gli studenti passavano la giornata, fortunatamente non ho visitato l’unico bagno che avevano a disposizione.
Palais de la Bahia
Tra la metà e la fine del 1800 fu realizzato questo palazzo che ospitò il despota Madani Glaoui con le sue 4 mogli e 24 concubine. Internamente dal pavimento ai fantastici soffitti in legno è tutto decorato a mano, proprio i soffitti conservati perfettamente sono diventati la principale attrattiva di questo monumento. La superficie del palazzo si misura in ettari (8) e solo una piccola parte è ristrutturata ed aperta al pubblico, in particolare il cortile e le zone dedicate al suo harem.
Moschea Koutoubia
Uno dei simboli più importanti e conosciuti di Marrakech è il minareto della Koutubia, la Djiemaa è alta circa 70 metri e fu presa da esempio per la costruzione della più maestosa Giralda di Siviglia. Da qui 5 volte al giorno parte il Muezzin poi rirpeso da tutti gli altri minareti presenti all’interno della medina.
Ascoltare questa preghiera è una esperienza molto mistica, una mattina mentre ero in terrazza consultando la guida per decidere come affrontare la giornata ho assistito all’intera preghiera, tutto si ferma, il rumore costante si abbassa e l’unica cosa che si sente è la voce melodica ed a tratti “disperata” che richiama i fedeli, confesso di essermi emozionato. La moschea è interdetta ai non mussulmani, vale la pena una passeggiata all’interno dei giardini.
Abbiamo visitato inoltre un altro palazzo “Dar si Siad” ed il quartiere La Palmeraie a bordo di un taxi, è più che sufficiente per ammirare l’ultima oasi rimasta anche se per poco visto che è diventata la principale zona di espansione edilizia per scopi turistici.
Jardin Majorelle
Una nota la meritano anche i Jardin Majorelle, un antico giardino relizzato dall’omonimo Pittore di paesaggi, poi acquistato da Yves Saint Laurent che con la sua fondazione ha permesso la sopravvivenza di questo autentico “miraggio” del deserto.
L’antica residenza in art decò ospita ora il museo d’arte mussulmana, interamente colorato in “blu berbero” (cobalto) da il meglio di se con il sole alto creando dei giochi di luce unici con il verde delle gigantesche piante grasse e la terra rosa.
L’ultimo giorno, martedi mattina, ci siamo dedicati agli acquisti divertendoci a contrattare i prezzi con i venditori, non perdetevi questa esperienza che contribuisce ad arricchire questa vacanza ed un pò anche le tasche dei Marocchini che ne hanno bisogno.
Concludendo, sono stati 4 giorni veramente indimenticabili che mi hanno permesso di staccare dal lavoro come se fosse una vacanza di due settimane, provare per credere!!
Marrakech in 4 Giorni – Le Foto
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