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Penisola di Snæfellsnes, cosa vedere – Islanda

di Michele Suraci

Visitare la Penisola di Snæefellsnes e il resto dell’Islanda è come tornare indietro nel tempo, o come trovarsi dentro il romanzo di Jules Verne “Viaggio al Centro della Terra”. Dal vulcano Snæfellsjökull, nella penisola di Snæfellsnes, lo scrittore francese fa iniziare la sua avventura. Per visitare la penisola anche i miei consigli di viaggio ruotano attorno a questo grande vulcano.

Vulcano Snæfellsjökull - Penisola di Snæfellsnes

Vulcano Snæfellsjökull – Penisola di Snæfellsnes

Penisola di Snæfellsnes, come arrivare – Mappa

Facendo il giro dell’Islanda lungo l’anello della statale 1 Hringvegur avrete la possibilità di raggiungere la Penisola di Snæfellsnes in due modi. Provenendo da sud e quindi dalla capitale Reykjavík, attraversato il ponte sul fiordo, a Borgarnes si svolta a sinistra lasciando la statale 1 e prendendo direttamente la 54 Snæfellsnesvegur. Proveniendo da nord invece si lascia la statale 1 prima di Bifröst svoltando a destra e prendendo la strada 60 che si immette poi sulla 54 che fino a Stykkishólmur è sterrata.

Penisola di Snæfellsnes - Come arrivare - Mappa

Penisola di Snæfellsnes – Come arrivare – Mappa

 

Penisola di Snæfellsnes, cosa vedere – Mappa

 

Trekking da Arnarstapi a Hellnar, la camminata sulla scogliera

Provenendo dalla capitale Reykjavík il primo sito di interesse che che incontrerete è Arnarstapi. L’oceano sempre agitato si infrange sulle scogliere di basalto e i campi di lava si immergono fino al fondale. La colonna sonora è eseguita dalle migliaia di gabbiani e sule che nidificano in ogni possibile anfratto.

La scogliera di Arnarstapi - Penisola di Snæefellsnes

La scogliera di Arnarstapi – Penisola di Snæefellsnes

Arnarstapi e Hellnar sono collegate da un bel sentiero di trekking ma non c’è nessun mezzo pubblico per poter tornare al parcheggio quindi se avete intenzione di percorrerlo tutto dovrete avere un po’ di tempo a disposizione. E’ lungo circa 3,5km sola andata. Considerate le soste per godere del panorama vi ci vorranno almeno 2 ore  in totale.

 

Oltre che per il panorama questo sentiero è interessante perché si attraversa un enorme campo di lava che proviene direttamente dal vulcano Snæfellsjökull. La lava è parzialmente ricoperta dal muschio bianco, si cammina tra continui affacci sulle scogliere e su piccole calette dalla sabbia nera.

La scogliera dal campo di lava - Arnarstapi

La scogliera dal campo di lava – Arnarstapi

I Pilastri di Londrangar e il Faro di Malariff

A pochi minuti di auto in direzione est da Hellnar si raggiunge il faro di Malariff. Al parcheggio c’è anche un centro visite che fornisce alcune mappe e tante spiegazioni ai visitatori. Io ci sono stato durante una insolita giornata di sole con il vento classificabile come brezza. Normalmente però l’oceano, sbattendo violentemente sulle scogliere, riesce a bagnare anche la lanterna del faro.

Il Faro di Malariff - Penisola di Snæfellsnes

Il Faro di Malariff – Penisola di Snæfellsnes

Il faro “missile” fu costruito la prima volta nel 1917 e poi la seconda nel 1947, è alto 20m e la luce aveva una portata di 30km. Inutile dire che era un importante riferimento per i pescatori islandesi. Oggi è ormai spento. Dal faro si può prendere un sentiero di circa 1km che, attraversando una spiaggia di ciottoli neri, porta a un’altra insenatura con una bellissima vista sui Pilastri di Londrangar. Queste formazioni rocciose sono quel che resta di un vecchio cratere ormai oggi quasi completamente eroso.

I Pilastri di Londrangar - Penisola di Snæfellsnes

I Pilastri di Londrangar e il grande vulcano Snæfellsjökull – Penisola di Snæfellsnes

La spiaggia nera di Djúpalón

Dal parcheggio si può ammirare la grandezza di questa spiaggia di ciottoli e sabbia nera. Oltre ad essere lunga è anche moto profonda. Tutta la spiaggia è cosparsa dei resti del motopeschereccio inglese Eding da dopo il suo naufragio del 1949. Il mare a volte è talmente violento che oggi rimangono solo alcuni lembi di ferro arrugginiti.

Spiaggia nera di Djúpalón - Penisola di Snæfellsnes

Spiaggia nera di Djúpalón – Penisola di Snæfellsnes

Era una spiaggia importante per i pescatori di una volta, quelli che prendevano il mare voltandosi verso casa senza dare per scontato di ritornare, infatti qui si trovano le quattro “pietre del sollevamento”. Le pietre pesano 23, 54, 100 e 154kg. chi non riusciva a sollevare nemmeno la prima pietra, era considerato incapace e impossibilitato a prendere il mare. Chi sollevava invece la pietra da 154kg era considerato ovviamente “molto forzuto”. 

Pozza di acqua dolce a Djúpalón beach

Pozza di acqua dolce a Djúpalón beach

Scendendo lungo il sentiero dal parcheggio, prima di raggiungere la spiaggia, si incontra una pozza d’acqua dolce e l’arco naturale nella roccia di Gatklettur.

Il cratere di Saxhöll

Il Cratere di Saxhöll è un cono si scorie alto 300m. È il responsabile di tutti i campi di lava che si vedono nella zona. Viaggiando a nord, dista solo 14km dalla spiaggia di Djúpalón. Dalla strada 574 si prende una pista lunga poche centinaia di metri che porta al parcheggio. Da qui una scalinata minimalista in ferro porta sull’orlo del cratere dove è possibile ammirare infinite distese di lava

Cratere Saxhöll - Penisola Snæfellsnes

Cratere Saxhöll, la scalinata in ferro

Skarðsvík Beach, la spiaggia bianca

All’estremità nord ovest della penisola di Snæfellsnes, si trova Skarðsvík Beach, una grande spiaggia definita “bianca” perché è confrontata con la maggior parte delle altre spiagge islandesi che sono nere o grigie. In realtà è leggermente dorata. Il vento, sempre teso da queste parti, modella la sabbia con infinite piccole onde come se la spiaggia fosse il naturale prolungamento del mare.

Skarðsvík Beach

Skarðsvík Beach

La piccola chiesa Ingjaldshólskirkja

Sulla strada 574, poco dopo il villaggio di Hellisandur, sulla destra si può vedere la piccola chiesa Ingjaldshólskirkja. Bianca con il tetto rosso, costruzione tipica islandese, incastonata in un panorama che nemmeno il miglior pittore avrebbe potuto immaginare. Il vulcano Snæfellsjökull sullo sfondo è maestoso e rende l’immagine incredibilmente drammatica e desolante. Si ha una sensazione di solitudine ma anche di pace. Sui prati adiacenti alla chiesa nidificano le sterne quindi se passate da queste parti nel mese di luglio, ci saranno buone probabilità che vi attacchino. Durante il periodo della riproduzione e della cova sono molto aggressive.

La piccola chiesa Ingjaldshólskirkja - Penisola Snæfellsnes

La piccola chiesa Ingjaldshólskirkja

Stykkishólmur, dove dormire nella Penisola di Snæfellsnes

Il villaggio di Stykkishólmur è un ottimo punto di sosta durante la visita della penisola di Snæfellsnes. Nonostante le dimensioni contenute, si possono trovare diversi hotel e tavole calde. Per me è stata la porta di accesso ai Fiordi Occidentali. Da qui infatti si può prendere il traghetto Seatours che, con una sosta sulla piccola Flatey Island, collega Brjánslækur. Il traghetto per tutta la tratta impiega circa tre ore.

Stykkishólmur dal traghetto

Stykkishólmur dal traghetto

Dove dormire? Io ho pernottato all’Hotel Breiðafjörður, il punto di forza è la colazione. Potete trovare altri consigli utili per organizzare il vostro viaggio nella penisola e in tutta l’Islanda nell’articolo “Viaggio in Islanda, come organizzarlo“.

Per qualsiasi altra informazione contattatemi senza problemi, vi risponderò quanto prima con molto piacere. Buona Islanda!

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5 commenti

Jules 5 Settembre 2019 - 10:24

Che meraviglia, l’Islanda è da sempre nei miei sogni!

https://julesonthemoon.com/

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Michele Suraci 5 Settembre 2019 - 10:31

Hai ragione perché è molto bella! Mi auguro per te che la visiterai presto. Quando sarà, se avrai bisogno di informazioni, contattami senza problemi! 🙂

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Lucia Biscaglia 12 Settembre 2019 - 11:32

È un fantastico viaggio. Ciaooo Lu

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Michele Suraci 12 Settembre 2019 - 11:35

Si è stato un viaggio bellissimo, nei prossimi giorni arrivano altri articoli. E’ quasi pronto quello sui fiordi occidentali 😉

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Islanda, Fiordi Occidentali. Cosa Vedere, guida completa 16 Settembre 2019 - 05:46

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