E’ arrivata la giornata di Ronda, probabilmente una delle mete più conosciute in Andalusia. Ma prima di metterci in viaggio diamo ancora un ultimo sguardo ad Antequera. Saliamo nella parte più alta di questa cittadina raggiungendo l’Arco De Los Gigantes, edificato nel 1585. Da qui si ha un panorama su tutte le casette bianche in stile Pueblos Blancos. In lontananza, nella foschia di umidità del mattino, si intravede la montagna che sembra il profilo di un uomo sdraiato.
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Il Dolmen di Antequera
L’Andalusia è una terra fatta di storia. In questo caso si parla addirittura di preistoria. Decidiamo di visitare questo sito, nella periferia di Antequera sulla strada per Granada. Siamo al Dolmen Menga e Dolmen Viera che sono nello stesso luogo. Più lontano c’è anche la struttura sotterranea chiamata Tholos El Romerai.
Queste costruzioni megalitiche hanno oltre 5000 anni e nel 2016 sono state iscritte nel Patrimonio UNESCO. Si visitano velocemente e per gli amanti della preistoria, hanno un certo fascino. Vi consiglio la visita.
Ronda
Arrivando a Ronda, la prima cosa che si vede da fuori è il Puente Nuevo, una struttura edificata tra il 1751 e il 1793, per mano dell’Architetto José Martin de Aldehuela. Per la costruzione di questo ponte morirono circa 50 persone. La curiosità è legata alla stanza che si trova in posizione centrale. Fu usata con svariate destinazioni, tra le quali anche la prigione. Nella guerra civile tra il 1936 e 1939 divenne anche stanza delle torture.
Abbiamo passeggiato nel centro antico della cittadina, che è praticamente la cosa principale da vedere. Durante la passeggiata ci siamo fermati a visitare il Palacio de Mondragón, di epoca araba. Nei suoi cortili infatti, come da tradizione araba, ci sono una serie di canalette, fontane e giochi di acqua, tipici di questa architettura.
Dal giardino di questo palazzo si gode anche di una delle più belle viste su tutta la vallata sovrastata da Ronda.
Abbiamo proseguito la visita di Ronda raggiungendo il Puente Vejo, da dove si può vedere il fiume che scorre dentro la gola di El Tajo. E’ una bella camminata e si vedono degli angoli caratteristici di Ronda, ma ci sono tantissimi scalini da fare!
Ronda si visita abbastanza velocemente, è molto turistica a causa della sua vicinanza alle località balneari della Costa del Sol. Da qui i turisti vengono a visitare questa cittadina con escursioni in giornata. Noi ci siamo fermati un paio d’ore, più che sufficienti.
La Cueva de la Pileta
Riprendendo il nostro cammino, ho deciso di fare una piccola deviazione nei pressi di Benaoján per visitare la Cueva de la Pileta. E’ stata una visita molto interessante. Questa grotta è importante sia dal punto di vista geologico per le incredibili formazioni di stallattiti e stalagmiti, ma anche dal punto di vista archeologico perchè conserva uno dei siti di arte rupestre più importante e ben conservate d’Europa.
Mappa
Questa è la mappa completa di tutta la Cueva. Solo una piccola parte è accessibile ai visitatori.
Al suo interno non è possibile effettuare fotografie ed è vietato utilizzare qualsiasi forma di illuminazione, questo per preservare le pitture rupestri. La guida accompagna piccoli gruppi con una lampada ad olio, come si faceva 100 anni fa quando fu scoperta.
La nostra giornata finisce a Castellar de la Frontera dove abbiamo solo dormito durante il nostro tour itinerante in Andalusia. Un viaggio molto semplice da organizzare. Per avere i propri tempi per gli spostamenti e le visite, è necessario noleggiare un’auto. Ricordatevi di fare una buona assicurazione, io ho fatto con Assivia.