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Salar de Surire, da Putre a Iquique – Viaggio in Cile – Tappa 5

di Michele Suraci

Il Salar de Surire era uno dei luoghi che avevo messo in programma di vedere prima di partire. Le poche cose che avevo trovato in rete mi avevano affascinato. Ha solo un difetto, è lontano da Putre. Si può fare in giornata, impiegandola tutta in andata e ritorno. Nell’economia di un viaggio non è mai positivo dedicare un giorno intero a un solo luogo di interesse, salvo casi eccezionali. Mi sono dato questa possibilità alla giornata di oggi per il trasferimento a Iquique.

Salar de Surire

Salar de Surire

Vi avevo lasciato nel racconto della tappa precedente proprio con questo dubbio. Per rientrare a Iquique avrei potuto percorrere la strada asfaltata fatta all’andata, più sicura e meno isolata oppure, per includere il Salar de Surire, sarei potuto passare per l’itinerario alternativo che implica però di fare oltre 200Km di strade sterrate isolate dal resto del mondo.

Ovviamente ho deciso per questa seconda ipotesi, consapevole del fatto che per qualsiasi tipo di imprevisto, per tutta la giornata, avrei potuto contare solo sulle mie forze. Alle 6 del mattino sono partito per questa nuova avventura. 

Mappa interattiva della giornata

 

Mappa dettagliata

Reserva Nacional Las Vicunas, Guallatire

Come si vede dalle mappe che vi ho pubblicato, devo percorrere circa 220km di strada sterrata prima di arrivare a Colchane, dove si trova l’intersezione con la statale 15. Da qui, con alti 235km di strada asfaltata, arriverò a Iquique.

Il primo tratto di strada è all’interno della Reserva Nacional Las Vicunas e scorre velocemente infatti mi fermo soltanto per fare qualche foto alle vigogne ma senza scendere dall’auto. C’è tanta strada da fare e per questo motivo mi sento un po’ agitato.

Il Vulcano Guallatiri è una presenza imponente durante questo tratto di strada. E’ uno dei vulcani attivi più alti al mondo (6.071 m) . Oggi il cratere emana un po’ di fumo, non molto ma sufficiente per essere avvistato a distanza.

Mi fermo qualche minuto nel villaggio di Guallatire, dove si trovano una chiesa del XVII° secolo e un distaccamento degli uffici del CONAF che dovrebbero offrire anche alcuni posti letto in sistemazione di tipo ostello/rifugio di montagna. Sono le 8.30 del mattino ma qui è tutto deserto.

Chiesa del Villaggio di Guallatire

Chiesa del Villaggio di Guallatire

Salar de Surire

Dopo aver lasciato Guallatire percorro altri 50km circa per arrivare al Salar de Surire. Questo tratto di strada pur essendo abbastanza buono, lo percorro lentamente. Mi fermo spesso per scattare foto, fare video non prima però di godere di questo panorama. Si prova desolazione, stupore, ammirazione e pace.

Appena arrivato al Salar de Surire incontro la stazione dei Carabineros de Chile. Ogni volta che si incontra una stazione e sulla strada ci sono i birilli, è obbligatorio fermarsi e annunciare il proprio passaggio. Così abbiamo fatto, notando un certo stupore da parte loro. Sono le prime persone che abbiamo incontrato da quando siamo partiti.

Panoramica Salar de Surire

Panoramica Salar de Surire

Poco dopo la stazione dei Carabinieri sulla sinistra c’è una pista che porta poco più su a un promontorio dal quale si può ammirare tutto il salar. Ovviamente sono andato senza esitare, che panorama! Tutti i 158Km quadrati si mostrano con la loro bellezza. Migliaia di fenicotteri rosa di più specie, ne ho contate almeno tre, si ritrovano in questo Salar a oltre 4.200m di quota, tutto ciò è pazzesco.

Riesco anche a fotografare il famoso fenicottero di James che sembra mettersi in posa solo per me. Lascio il promontorio dopo aver fatto volare anche il drone. Non ho voluto però mandarlo vicino al salar per non disturbare i fenicotteri che erano veramente tanti.

Prima di lasciare il Salar de Surire incontro le Termas de Polloquere, un grande invaso naturale dove con attenzione è possibile bagnarsi nell’acqua termale. Ci sono degli spazi appositi e delimitati oltre il quale l’acqua è troppo calda e la balneazione diventa seriamente pericolosa.

Termas de Polloquere - Salar de Surire

Termas de Polloquere

Parque Nacional Volcan Isluga

Per abbandonare il Salar de Surire e per entrare nel Parque Nacional Volcan Isluga è necessario salire ulteriormente a quasi 5.000m. La strada è abbastanza buona, qui siamo nel punto più vicino al confine con la Bolivia. Si incontrano alcune piste che sconfinano ma hanno tutte il divieto d’accesso. Se i Carabinieri ti trovano su queste strade potresti passare grossi guai.

Mi trovo su un piccolo altipiano circondato da alcune montagne ma davanti a me vedo la strada che inizia a scendere. Decido di fermarmi per mangiare qualcosa velocemente prima di affrontare l’ultimo tratto di strada impegnativa. Il silenzio mi travolge. La sensazione di solitudine è costante però non l’avverto come una cosa negativa, al contrario mi da pace.

Parque Nacional Volcan Isluga

Parque Nacional Volcan Isluga

Poco più avanti, prima del villaggio di Macomacone, vedo alcune chiesette che vorrei filmare e fotografare ma vengo improvvisamente fermato da due persone che camminano in mezzo alla strada. Sono sorpreso perché non avevo ancora incontrato nessuno. Sembrano persone normali e ben vestite. Mi chiedono se ho incontrato qualcuno e se ho visto i Carabineros. Rispondo no istintivamente ma sto già pensando che probabilmente sono persone non ben intenzionate. Come capiscono che dietro di me non c’è nessuno scappano via con due auto senza targhe verso una di quelle tante strade vietate che vanno in Bolivia. Fortunatamente non li rincontrerò più e non saprò mai cosa stavano trafficando. Rimango solo con il rammarico di aver aiutato molto probabilmente un gruppo di narcotrafficanti.

Panoramica sul Rio Isluga

Panoramica sul Rio Isluga

Prima di lasciare la strada sterrata mi fermo nella piazzola di un punto panoramico dalla quale è possibile vedere tutta la vallata con il Rio Isluga che la colora di un verde incredibile grazie alla vegetazione che cresce rigogliosa.

La statale verso Iquique

Finalmente ho raggiunto Colchane e la statale 15 che con altre 3 ore scarse di viaggio mi permetterà di arrivare a Iquique. Inizio ad avere quella leggera malinconia che si prova quando si realizza che il viaggio sta finendo. Ho ancora una notte da passare a Iquique e un trasferimento a Calama per raggiungere con un volo interno Santiago del Cile.

Innesto con la statale 15

Innesto con la statale 15

L’ultimo tratto di strada da Huara fino a Iquique lo avevo già percorso il giorno che mi sono trasferito a Putre, ammirando tutti i geoglifi e petroglifi di epoca pre Colombiana come il Gigante di Atacama.

E’ stato un viaggio incredibile, ancora oggi mentre scrivo questo articolo dell’ultima tappa, devo ancora metabolizzare tutto perché ciò che ho visto non si è ancora trasformato in ricordo. La mia mente è sempre la, un pò in terra e un pò in cielo con il mio drone, tra le rocce e il sale di questa terra meravigliosa.

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