I boschi di pini e di larici, il Ponte Tibetano in Val Noana, i prati in quota e una camminata lungo lago con il fantastico cibo della tradizione trentina. Tutto questo nell’itinerario di trekking ad anello che sto per raccontare.
Trekking sul Ponte Tibetano in Val Noana, mappa del percorso e altimetria
Il percorso comprende una parte del sentiero Cordogné – San Giovanni. Prosegue poi raggiungendo il Lago di Noana e attraversando la diga. Poco dopo si incontra il Rifugio Fonteghi dove è obbligatoria una sosta per il pranzo. Infine, dopo aver attraversato il Ponte Tibetano in Val Noana, si rientra al punto di partenza passando dai prati in località Iner.
Lunghezza : 12 Km – Dislivello cumulato Ascesa : + 497m – Dislivello cumulato Discesa : -484m
Partenza del Trekking per il Ponte Tibetano in Val Noana, come arrivare
Per raggiungere la partenza del trekking si percorre la strada di San Giovanni da Mezzano per circa 3,6Km. L’inizio del sentiero è segnalato con i cartelli indicati nella foto. Nella mappa ho tracciato il percorso da fare in auto con il colore giallo.
In prossimità della partenza sulla sede stradale ci sono degli allargamenti dove è possibile lasciare l’auto.
Cordogné – Falasorni
Questo primo tratto del trekking percorre la cresta immersa nel bosco toccando le località di Cordogné e Falasorni. E’ un percorso che permette di riflettere su come il bosco veniva vissuto in passato. L’alternanza tra prati e alberi in simbiosi con l’uomo rendeva viva e dinamica questa zona. Durante il cammino si possono trovare una serie di cartelli informativi come questo dedicato a “La Barca”.
“La barca” era un sentiero che permetteva ai pastori di trasportare il bestiame da un pascolo all’altro senza calpestare altri prati privati. In alcuni casi erano strade forestali in altri semplici tratturi.
La Chiesa di San Giovanni
Arrivati alla località Cordogné il bosco di crinale si apre e si può godere di un bellissimo affaccio panoramico sulla Chiesa di San Giovanni e sugli omonimi prati. È possibile raggiungere a piedi questa zona dalla fine del trekking. Rientrati al punto di partenza si prende il sentiero n.728 che coincide con la strada di montagna.
Dalla Località Cordogné fino a Falasorni si trovano altri due affacci panoramici con delle panchine per sedere e riposare ammirando le Vette Feltrine da un lato e le Pale di San Martino dall’Altro.
Il Cristo di Falasòrno
Raggiunta la località Falasorni c’è un bivio, bisogna proseguire ancora un pò sul sentiero 728 in direzione di Mezzano. Qui si trova anche il Cristo di Falasòrno. Questa Edicola Sacra di fine ottocento è una delle tante che si trovano nella valle. Servivano principalmente a proteggere e “battezzare” il territorio, ma le motivazioni della loro realizzazione erano molteplici. Venivano posizionate in prossimità di crocicchi e di risorse presenti in zona, come piccole fonti o corsi d’acqua.
Questo primo tratto del trekking è indubbiamente contraddistinto dagli affacci panoramici sul crinale, dalla storia del territorio e dal magnifico e fitto bosco che si deve attraversare. Il sole filtra dolcemente tra le chiome e i tronchi regalando momenti unici e scorci da fotografare e ricordare per sempre.
La diga e il Lago Noana
Lasciata la località di Falasorni si prosegue sempre sul 728, una strada asfaltata in discesa. Appena inizia nuovamente la salita, sulla destra bisogna immettersi in una strada forestale. Fai attenzione perché non è segnalata. Questa è la strada da prendere svoltando a destra.
Poco dopo sempre sulla destra inizia un piccolo sentiero nel bosco con un andamento a tornanti. E’ segnalato con un cumulo di sassi lungo la strada forestale. Da qui si arriva velocemente alla diga del Lago Noana.
Si attraversa la corona della diga e si raggiunge la strada asfaltata, dove al tornante si svolta a sinistra. Bisogna seguire le indicazione per il rifugio Fonteghi.
Rifugio Fonteghi, verso il Ponte Tibetano in Val Noana
Per raggiungere il rifugio Fonteghi dalla diga sono necessari circa 30 minuti di cammino. Il rifugio è da sempre un ottimo punto di partenza di svariate escursioni in quanto si raggiunge comodamente con la strada asfaltata che da Imer porta in Val Noana.
Il rifugio Fonteghi è rinomato principalmente per l’ottimo cibo. La signora Franca e la sua famiglia realizzano da sempre i propri piatti partendo dalle ottime materie prime del territorio. Le fantastiche tagliatelle ai porcini ne sono un esempio, stese sapientemente a mano. Ma anche i secondi o i dolci come le crostate che sono energia essenziale per proseguire la camminata.
Per info e prenotazioni Tel: +39 0439.67043 – Mobile +39 3488744685 – Info Rifugio Fonteghi
Il Ponte Tibetano in Val Noana
Con il rifugio alle spalle, ci si deve incamminare sul sentiero a destra che attraversa le zone famose per il Canyoning, guidato dal gruppo delle Aquile, Guide Alpine di San Martino di Castrozza. Il sentiero porta direttamente al Ponte Tibetano in Val Noana. Questa struttura è di grande importanza strategica perché collega in modo stabile e sicuro la Val de Riva ai Prati di San Giovanni e alla località Caltena.
Prima della realizzazione del ponte, si passava guadando il greto del rio Giasinozza sul quale venivano installati ponticelli, puntualmente trascinati via dalle piene.
Questo sentiero è stato percorso molte volte dagli abitanti di Mezzano per raggiungere i loro masi adagiati sui prati in quota opposti al canyon. Prima senza ponti non era per niente agevole passare, venivano utilizzati i muli per aiutarsi nelle zone più impervie. Subito dopo attraversato il ponte, su una pietra è posta una piccola statua della Madonna e una targa che racconta antiche storie.
Una di questa è la storia di Margherita che il 13 luglio del 1903 in quel punto diede alla vita il suo piccolo Giovanni.
Ultimo Tratto passando da Iner
Lasciato il ponte la strada torna a salire per raggiungere i prati in località Iner. Non è un tratto difficile, si percorre quasi sempre una strada forestale. In pratica i prati si affacciano sul lato opposto percorso al mattino lungo il crinale di Cordogné.
Purtroppo nel pomeriggio è cambiato il tempo che ha nascosto le vette, modificando i panorami. Iner è comunque un luogo interessante perché racconta le attività e la vita di un tempo in montagna. I masi che si incontrano sono conservati perfettamente e ancora oggi alcuni sono usati per il pascolo.
Dove dormire? Nel Maso B&B Armonia
Questo bellissimo itinerario si può percorrere comodamente partendo a piedi dal Maso B&B Armonia. La Signora Manuela è pronta ad accogliervi come a casa, anzi meglio! Il maso è incastonato in un prato tra i boschi e le montagne circostanti. La sera i caprioli vengono a mangiare l’erba a pochi metri dalla camera.
Ho dormito 5 notti in questo maso e quando sono andato via ho avuto una sensazione di malinconia, come quando lasci un posto dove hai vissuto a lungo. Il buffet della colazione, arricchito dai dolci fatti in casa e dagli altri prodotti del territorio come il botiro di malga e l’acqua di sambuco, è l’ideale per le escursioni da fare a piedi in giornata.
Voglio però raccontare ancora qualcosa di questo maso. E’ stato ristrutturato recentemente, il pavimento è rifatto in modo tradizionale, come venivano fatti una volta, con le sezioni dei tronchi. Che meraviglia!
Per info e prenotazioni Tel. +39 328 796 8031 – BnBArmonia.it
Dove mangiare? Agriturismo Le Vale
Quando ho cenato qui sono rimasto piacevolmente sorpreso. Credo di aver mangiato il miglior canederlo della mia vita. E’ un vero agriturismo e la materia prima è la protagonista della cucina. Le carni servite a tavola provengono dal loro allevamento e gli ortaggi dal loro orto. E’ vicino al B&B Armonia, ho riportato sulla mappa la posizione.
Per info e prenotazioni Tel. +39 0439.64722 – Mobile +39 333.4524275 . Agritur Le Vale
Vi potrebbero interessare anche altre escursioni di Trekking a San Martino di Castrozza. Se avete bisogno di informazioni su questo trekking in Val Noana contattatemi, vi risponderò il prima possibile.
4 commenti
[…] Trekking al Ponte Tibetano in Val Noana – Trentino […]
Bellissimo! Ma secondo te è fattibile anche con un cagnone al seguito?
Ciao Annalisa, ma certo! Quando ci sono stato io ho trovato molte persone con i propri cani. Non è un trekking tecnico esposto.
Fantastico!!!
Due domande…
è segnata la discesa alla diga?
la diga è libera da attraversare?
saluti
Samuele